Auto-monitoraggio: un ingrediente fondamentale per studiare con successo

Le possibili cause dell’insuccesso scolastico possono essere numerose e riguardare diversi ambiti della vita di ogni singolo ragazzo. Se però gestito e monitorato bene lo studio può essere motivo di enormi soddisfazioni.
Per essere proficuo e soddisfacente lo studio ideale deve tenere conto di numerosi fattori come:

  • le abilità e le conoscenze pregresse;
  • il metodo;
  • la motivazione allo studio;
  • le convinzioni che si hanno su se stessi;
  • l’impegno.

Se vuoi ulteriori approfondimenti su questi fattori leggi gli articoli sulla motivazione e sull’impegno.

Inoltre lo studio è un processo intenzionale, cioè comporta necessariamente la presenza di caratteristiche performanti come una saggia gestione dell’attenzione, concentrazione quando serve e il possedere obiettivi chiari e raggiungibili.

Auto-regoliamo le nostre azioni

Tutti quelli presentati sono fattori fondamentali e nel mondo dell’educazione è opinione comune denominarli con il termine che in realtà rappresenta l’insieme di numerosi processi: questo termine è auto-regolazione (Shunk e Zimmerman). Essa è definita come la capacità di un individuo di saper gestire la propria attività di studio e di applicare le strategie più efficaci per apprendere e auto-motivarsi.

Lo studente di successo è quindi consapevole del proprio modo di studiare, sa valutare la propria prestazione e riflette sul modo migliore di affrontare lo studio. L’auto-regolazione non è quindi una capacità mentale o un’abilità di prestazione scolastica; al contrario, è un processo auto-direzionato e auto-gestito con il quale ogni studente può trasformare le proprie capacità mentali in capacità scolastiche.

Questo processo che per essere soddisfacente necessità di conoscere e utilizzare coerentemente diverse strategie e approcci che possono essere adattate alle principali fasi dello studio:

Implica l’uso selettivo di processi specifici che devono essere adattati personalmente per ogni compito di apprendimento. Di conseguenza le abilità che lo compongono includono:

  • definire per sé obiettivi specifici per ogni fase;
  • adottare potenti strategie per il raggiungimento degli obiettivi;
  • monitorare la propria prestazione in modo selettivo alla ricerca di segni di progresso;
  • gestire il proprio tempo in modo efficiente;
  • auto-valutare i propri metodi;
  • attribuire correttamente le cause degli eventi che capitano;
  • riformulare i metodi futuri.

Possedere vari “strumenti” di qualità da tirare fuori dalla propria cassetta degli attrezzi è indubbiamente utile, ma lo è anche saper riconoscere la situazione più opportuna per usare ogni singolo strumento: perché strappare dal legno una vite con una pinza quando si può utilizzare il cacciavite senza il rischio di compromettere le fibre del legno?

Infatti tutti noi ci saremo accorti almeno una volta che nonostante il grande impegno profuso verso alcune imprese scolastiche i risultati emersi non sono sempre quelli attesi, anzi addirittura disastrosi e mortificanti, proprio per l’uso sregolato delle risorse personali. È importante quindi usare selettivamente dei processi specifici che devono essere adattati personalmente per ogni compito di apprendimento.

L’auto-monitoraggio

Fortunatamente in aiuto allo studio strategico, un processo incluso nell’auto-regolazione si dimostra di importanza gigantesca perchè si integra perfettamente in ogni fase dello studio: questo processo è l’auto-monitoraggio. Esso permette di tenere d’occhio costantemente i propri progressi per poi controllare ciascuna tappa dell’acquisizione delle nuove conoscenze e delle abilità specifiche delle materie.

Per semplificare un buon auto-monitoraggio permette di “prestare attenzione” al contenuto per rendersi conto di quello che si sta imparando, il suo valore, di quali obiettivi possono essere soddisfatti dalla sua comprensione e quindi quanto pienamente si sta diventando “padroni” dell’argomento.

Domande di auto-monitoraggio

Monitorare il proprio apprendimento può essere fatto ponendosi alcune domande. Ecco alcune domande d’esempio a cui dar risposta:

  • Quanto bene capisco l’argomento?
  • L’argomento ha un senso nascosto?
  • Posso riassumere accuratamente l’argomento?
  • Come potrei schematizzarlo?
  • Quanto a fondo lo so?
  • Su cosa mi sento ancora insicuro?
  • Cosa devo ancora sapere su questo?
  • Quanto sono sicuro del materiale preparato?
  • Sto imparando e ricordando le informazioni più importanti?

Le domande sopra elencate sono utilizzabili genericamente in ogni fase dello studio e permettono agli studenti di rendersi conto in corso d’opera della loro qualità nel ruolo di studenti.

Analisi dei “fallimenti”

Gli esiti di verifiche e interrogazioni sono utili non solo per gioire dei buoni risultati, ma anche per valutare ed eventualmente dare una risistemata al modo di approcciarsi alla materia! È risaputo infatti che si impara molto dai propri errori, possiamo quindi integrare il monitoraggio rispondendo anche a queste domande e sviluppando soluzioni nuove:

  • Perché non ho capito questo argomento inizialmente?
  • Cosa mi ha aiutato finalmente a capire?
  • Cosa mi ha fatto sbagliare questa risposta?
  • C’è un motivo per le mie risposte sbagliate?
  • Come posso evitare un errore simile in futuro?
  • Conosco bene le nozioni di base o devo integrarle?
  • Sto migliorando nell’applicare uniformemente le informazioni contenute nei paragrafi precedenti?

Domande per il piano d’azione

Oltre alle domande precedenti che permettono di valutare e analizzare gli esiti, sono molto importanti anche quelle che permettono di ricreare un nuovo piano d’azione, cioè quelle che ci permettono di pensare a come agire proattivamente e attivamente.

Per aiutarci a sviluppare un piano d’azione efficace ed efficiente, si può rispondere a queste domande e di conseguenza agire:

  • Come posso chiarire questa nuova incertezza?
  • Dovrei rileggere questo capitolo e prendere appunti mentre leggo?
  • Quali cambiamenti devo fare nel modo in cui studio questo materiale?
  • Ho utilizzato le strategie giuste di organizzazione, elaborazione e memorizzazione?
  • Devo modificare e gestire diversamente il mio tempo di studio?
  • Ho programmato correttamente i ripassi del materiale per ricordarmi ciò che serve?
  • Ho bisogno di condividere le risorse con un compagno di studio o un gruppo?
  • Ho bisogno dell’assistenza di qualcuno per aiutarmi ad avere successo?

Gli studenti che rispondono alle domande sopra riportate e agiscono in base alle risposte riescono così a regolare il loro comportamento secondo i loro obiettivi, auto-riflettono sull’efficacia delle loro azioni, aumentano la soddisfazione di sé e si auto-motivano a continuare per migliorare il loro metodo di studio per poi raggiungere buoni livelli di autonomia scolastica.

Proprio per questo gli studenti auto-regolati possono aumentare la probabilità di aver successo scolastico, e considerano compiti e verifiche future come possibilità di miglioramento.
A Centro Archè ognuno dei professionisti del servizio di Metodo di Studio sostiene fortemente i ragazzi ad allenare la loro capacità di fermarsi a riflettere, a rivedere le proprie convinzioni e ad analizzare il loro modo di pensare e di agire.

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