Studiare consapevolmente

Studiare è una componente dell’apprendimento particolarmente “personale” e intenzionale, e lo si nota dalla moltitudine di diverse esperienze, positive e negative, che ricordiamo per tutta la vita.
Ciò può portare al quesito: perché ci sono ragazzi che fin dai primi anni scolastici hanno difficoltà nello studio?
Perché alcuni partono bene ma qualche fattore fa peggiorare il loro percorso, mentre altri invece sono considerati ottimi studenti?

Siamo diversi

Ognuno ha le proprie caratteristiche personali e dobbiamo renderci conto che siamo diversi su più aspetti come: le abilità cognitive, la quantità di strategie che abbiamo per apprendere, le motivazioni e le emozioni che possono emergere davanti ai libri.
Le abilità nello studio non sono immutabili nel tempo, anzi possono migliorare se riusciamo ad avere delle strategie operative efficaci da utilizzare nelle situazioni idonee.
Ciò è più efficiente se si conoscono i propri limiti e i punti di forza delle proprie conoscenze, così da poterle usare anche in altre occasioni.

Conoscenza e regolazione

Per farlo è utile avere una visione totale dell’intero processo di studio e quindi delle sue componenti principali, rispettivamente la conoscenza e la regolazione.
La prima, la conoscenza, è riferita alla consapevolezza che abbiamo:

  • di noi stessi, di come sono le nostre abilità intellettuali e come funziona la nostra memoria, la comprensione e l’attenzione;
  • del compito da svolgere, di che tipo si tratta e quale attività dobbiamo adottare per soddisfarlo;
  • delle strategie personali di pensiero.

La componente della regolazione ci permette in più di controllare la qualità e la correttezza del compito mentale che andiamo a svolgere, sapendo prevedere anche un eventuale cambiamento nel comportamento.
Ad esempio: cambiare radicalmente una strategia di studio se risulta inefficace o accorgersi di potersi concedere qualche pausa in più.
Grazie alla regolazione possiamo usare diverse strategie mentali in ognuna delle seguenti fasi dello studio, cioè:

  • nella previsione della difficoltà del materiale da leggere e degli eventuali risultati, preferendo una strategia ad un’altra;
  • nella pianificazione, prima del compito, per stabilire il piano d’azione;
  • nel monitoraggio dei progressi per eventualmente autoregolarci;
  • nella valutazione dei risultati.

Confrontarsi con un testo

Concretamente per l’analisi di un testo, per essere consapevoli del nostra conoscenza e per aver un atteggiamento attivo e più interessato, possiamo rispondere a queste domande:

  • di quale tipologia si tratta (descrittivo, argomentativo, etc.)?
  • cosa so già su questo argomento?
  • a cosa può servirmi l’informazione che ho letto?
  • quali metodi e strategie posso usare per apprendere il contenuto tra quelle che ho imparato?

E per regolare le nostre azioni:

  • come posso organizzarmi con le tempistiche?
  • sono sicuro di averlo analizzato, capito e interiorizzato bene?
  • cosa ho imparato di nuovo?
  • se ci sono errori e/o difficoltà (“ho capito male…”, “ho fatto fatica a…”) come posso sistemarli?
  • siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi che mi ero prefissato quando mi sono organizzato?
  • in quali altre occasioni / argomenti potrei utilizzare ciò che ho appreso?

Per rispondere a questa serie di domande è importante sapere già da subito cosa ci interessa nel testo. Quindi possiamo:

  • rivedere nel complesso il programma da studiare scegliendo le idee centrali;
  • soffermarci a visionare sul sommario, titoli e titoletti;
  • leggere velocemente per ottenere una visione globale del testo;
  • rileggere approfonditamente i paragrafi;
  • sottolineare i concetti più importanti e i dettagli;
  • soffermarci su qualche esempio o schema riassuntivo.

Queste informazioni hanno bisogno di essere aiutate da un’organizzazione strategica delle informazioni.
Tra i vari strumenti di supporto possiamo mettere in evidenza l’efficacia di schemi e di mappe che aiutino a collegare, in ordine gerarchico e logico, i concetti e i dettagli che abbiamo selezionato in precedenza.
Possiamo corredarle con esempi, tabelle e immagini personalizzate che aiutino la comprensione.

La componente della conoscenza ci aiuta ulteriormente perché permette la creazione di collegamenti mentali tra i nuovi argomenti con quelli che già si conoscono e promuove così l’esercizio della capacità di ragionamento.
In questo modo si può:
elaborare e capire più efficacemente e velocemente i contenuti da studiare
renderli utili in più occasioni e in nuovi contesti.

Più facciamo collegamenti logici tra concetti e più riusciamo ad avere la padronanza di un argomento, e non soltanto per una sola verifica o interrogazione!

Per raggiungere più velocemente e facilmente la padronanza di un concetto o argomento si possono applicare strategie di memorizzazione che rendono i collegamenti mentali efficaci e duraturi nel tempo.

Ulteriori benefici

Sperimentando costantemente questa modalità di approccio allo studio i ragazzi possono migliorare
la corretta esecuzione, la generalizzazione e il controllo dell’uso di strategie, e possono rendersi conto dei propri successi e insuccessi, nel momento in cui hanno applicato o meno, un adeguato impegno strategico.
Nei percorsi che proponiamo al Centro Arché il punto di partenza è la persona con le sue potenzialità e stili di apprendimento. Noi partiamo dallo stimolare nello studente un apprendimento attivo, basato sul ragionamento logico e la rielaborazione, per poi successivamente trasmettere delle strategie avanzate di memorizzazione e riorganizzazione delle informazioni per permettergli di sperimentare il piacere e
l’autoefficacia nello studio e di sentirsi più motivato.

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