Quanto può essere d’aiuto un Doposcuola specialistico per supportare le famiglie nell’attività pomeridiana dei compiti? Ci risponde Cristina, mamma di due ragazzi con difficoltà di apprendimento

Questo mese abbiamo deciso di intervistare Cristina, mamma di due ragazzi che frequentano il Doposcuola “Spazio Compiti” che abbiamo attivato a Marano Vicentino. Questo Doposcuola è rivolto a bambini e ragazzi che frequentano la scuola primaria o secondaria di primo grado e che hanno difficoltà nell’approccio ai compiti e allo studio.

Perché ha scelto di iscrivere entrambi i figli al Doposcuola? Scopriamolo assieme a lei.

Cristina, quali sono gli ostacoli che come mamma incontri più spesso nell’aiutare i tuoi figli nei compiti?

Devo dire che i pomeriggio sono pieni di momenti in cui mi trovo in difficoltà nel seguire i ragazzi. Innanzitutto, la cosa che trovo più difficile da fare è quella di convincerli a iniziare a lavorare. Mi capita di ripetere spesso frasi come “Per favore, ti puoi mettere a fare i compiti?!” oppure “Hai intenzione di iniziare? Dai che altrimenti finirai tardissimo e non potrai fare nient’altro!”. Mi sembra che non abbiamo mai voglia di fare nulla quando ritornano da scuola.

Un’altra cosa che spesso succede al pomeriggio è che non sono capace di farli rimanere concentrati e attenti a quello che fanno: resistono molto poco e ogni motivo è buono per distrarsi. Addirittura alle volte mi chiedono di poter fare pausa dopo solo 15 minuti all’inizio dei compiti. E io non so cosa fare! Quando poi fanno una pausa mi chiedo: “Cosa sarebbe meglio far fare loro per staccare la spina?”.

Infine, l’incubo di ogni mamma: i compiti sul diario sono stati scritti giusti? C’è qualcosa che i miei figli si saranno dimenticati? E in questo modo divento matta a cercare di recuperare le informazioni che mi servono o che mancano.

Quali punti di forza pensi abbiano i tuoi figli?

I due sono molto diversi tra di loro: la più grande, che frequenta le scuole medie, ha un’ottima memoria. Molto spesso, sia a casa che durante le lezioni, sembra distratta. Quando però le chiedi qualcosa e le fai delle domande lei ti sa rispondere in maniera precisa e corretta. Il più piccolo, che fa le elementari, è un bambino molto preciso e ama disegnare. Inoltre penso che il suo punto di forza sia quello di creare relazione con gli altri ragazzi.

Entrambi possono sfruttare al meglio le loro qualità quando sono al Doposcuola e sono contenti di tutto ciò.

Perché hai scelto di mandare i tuoi figli ad un Doposcuola?

La risposta è molto semplice: volevo dare un po’ di sollievo ai pomeriggi in famiglia. Spesso infatti mi trovavo incastrata dentro uno schema poco utile, sia per me che per i miei figli, che ci portava a vivere il pomeriggio con ansia, peso e alle volte con un po’ di rabbia.

Con delle persone esterne ho visto che i ragazzi lavorano molto di più e riescono a stare concentrati meglio. Sfruttano bene i tempi e sono anche più contenti. In questo modo possiamo goderci poi meglio i pomeriggi che trascorriamo assieme.

Essere supportati da dei professionisti aiuta sia noi genitori che i ragazzi!

Quali sono gli aspetti positivi che hai notato a casa nei tuoi figli grazie alla frequenza al Doposcuola?

Per mia figlia più grande il Doposcuola è stato utile perché ho notato che è migliorata per quanto riguarda l’aspetto dell’autovalutazione: riesce a capire meglio in cosa è preparata e in cosa no. Inoltre riesce a distribuire e gestire meglio il carico di lavoro: sceglie in quali materie farsi aiutare e in quali è autonoma. Riesce anche a gestire meglio il tempo che dedica per fare i compiti.

Mio figlio invece è diventato molto più bravo a programmare lo studio e a gestire i tempi, sia per i compiti scritti che per quelli in cui deve studiare. Al Doposcuola riesce a portarsi avanti per tutta la settimana e così, quando è a casa, può dedicare il suo tempo ad altre attività per lui piacevoli e stimolanti. Vedo che questa modalità lo motiva molto ad essere preciso e a non perdere tempo inutilmente.

In che modo il lavoro di gruppo del Doposcuola può aiutare un ragazzo nell’apprendimento?

Secondo me c’è sicuramente l’occasione per i ragazzi di confrontarsi, sia con dei professionisti preparati, sia con altri compagni. Soprattutto quest’ultima cosa è fondamentale: i ragazzi imparano a parlarsi, aiutarsi, scambiarsi suggerimenti e supportarsi. Il clima non competitivo li stimola a dare il massimo, sia per sé che per gli altri.

Inoltre ho visto che possono scambiarsi a vicenda strategie e tecniche per studiare. E i ragazzi tengono molto più conto di un suggerimento dato dai loro coetanei, rispetto a quello che può dare un’insegnante o un genitore.

Ho visto mio figlio soddisfatto quando deve studiare e ripassare un argomento con i compagni, quando si interrogano per vedere se sono preparati a sufficienza.

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