Genitore sì… ma con stile!

Il difficile ruolo del genitore

Crescere dei figli è sicuramente uno dei compiti più difficili; è molto più che un semplice lavoro: ci sono molte responsabilità, ma senza pause o ferie. Cosa importante è che la modalità con cui i genitori educano i propri figli influisce parecchio sul comportamento che loro avranno poi in età adulta.
A volte sembra impossibile riuscire a trovare la maniera giusta di relazionarsi con loro e molto spesso scatta nei genitori una grande frustrazione, solitamente accompagnata dalla domanda: “Dove ho sbagliato?”, “Cosa devo fare con lui?”.
In effetti non esiste un libretto di istruzioni per fare i genitori; nonostante ciò le scelte educative prese sono davvero importanti nello sviluppo dei figli.
L’essere genitore è legato all’assunzione di un ruolo preciso e non solo alle caratteristiche della personalità, è risaputo tuttavia che ognuno apporta, nella relazione con i propri ragazzi, comportamenti e schemi propri, che innescano poi reazioni e dinamiche particolari; si potrebbe dire che anche nel fare il genitore ciascuno ha un suo “stile”, e questo stile spinge ognuno a privilegiare delle modalità educative rispetto ad altre, orienta la costruzione della relazione con i figli e influenza il loro sviluppo.
Chiaramente lo stile educativo è influenzato anche da fattori esterni come l’ambiente, le altre figure familiari coinvolte o il contesto culturale; oltre a questo non c’è un solo modo corretto di svolgere il ruolo genitoriale. Nonostante ciò, avere consapevolezza degli schemi personali e degli effetti che provocano sull’altro è utile per migliorare la comunicazione con i figli e la propria efficacia educativa.
Conoscere quali sono alcuni degli stili genitoriali e le conseguenze educative che essi comportano è fondamentale per riconoscere le modalità che solitamente si mettono in atto e capire se sono più o meno funzionali alla situazione.

Cos’è lo stile genitoriale?

Prima di tutto va definito che con stile genitoriale si intende la modalità educativa con cui i genitori svolgono le loro funzioni, come quella affettiva, protettiva o regolativa e come si rapportano ai propri figli. Ogni tipologia di stile può essere definita attraverso due principali dimensioni: controllo e affettività. Uno stile genitoriale è efficace quando c’è equilibrio tra queste dimensioni. Infatti, se c’è uno squilibrio, gli effetti ottenuti non corrispondono alle intenzioni positive dei genitori. Ad esempio, se il genitore dice sempre “sì”, diminuendo il controllo a favore dell’affetto e l’accettazione del figlio, stimolerà in lui l’intolleranza delle frustrazioni. Se, viceversa, dice sempre “no”, esercitando il controllo massimo, provocherà l’incapacità di godersi appieno il piacere e la gioia.

I principali stili genitoriali

Tra i modelli più noti che descrivono gli stili genitoriali, vi è quello proposto da Diana Baumrind, negli anni ’70, che tiene appunto conto delle dimensioni dell’affettività e del controllo. Questo modello delinea tre diversi stili principali:

1. Genitore Autoritario
Il genitore autoritario cerca di controllare il più possibile il comportamento dei figli e di fare in modo che questo si uniformi ad uno standard specifico di condotta che ritiene essere il più corretto. Questo standard è il più delle volte rigido e assoluto. Quando si mette in atto questo stile la più grande virtù del figlio è considerata l’obbedienza e la si cerca di far rispettare utilizzando prevalentemente sistemi punitivi e giochi di forza. In generale con questa modalità si tende a limitare l’autonomia e ad assegnare compiti di responsabilità in casa allo scopo di insegnare il rispetto e il valore del lavoro.
Inoltre il genitore autoritario impone delle regole rigide ed è poco disponibile al dialogo: raramente loda o apprezza il figlio, esprimendo, invece, spesso valutazioni e giudizi.
Il figlio che subisce questo stile educativo può arrivare a sentirsi frustrato e, generalmente, non sentendosi accettato per quello che è, ha una bassa autostima; inoltre potrebbe avere un comportamento, estremamente ubbidiente e diligente, ma in generale poco affettuoso e spontaneo.

2. Genitore Permissivo
Il genitore che adotta questo stile è affettuoso e accetta il figlio per quello che è, non lo guida nelle sue scelte, non è severo e non pretende nulla da lui; scegliere questa modalità porta a essere poco coerenti sulla disciplina, fornendo poche regole o talvolta nessuna.
Il genitore permissivo fa fatica a dare punizioni, consulta il bambino sulle decisioni da prendere e soddisfa ogni suo desiderio o capriccio, dando l’impressione di essere una risorsa da usare a piacimento più che un modello da seguire.
Attuando questo stile genitoriale si delega la responsabilità delle azioni ai figli e non si stimola la loro capacità di autocontrollo e di rispetto delle regole.
Di conseguenza chi vive un clima educativo molto permissivo in genere è molto positivo e vitale nell’umore, ma immaturo e carente nell’autocontrollo; molte volte soffre nel sentirsi poco importante per il genitore e gli manca il sostegno nei momenti difficili. Il bambino può arrivare ad assumere comportamenti aggressivi nel tentativo di stimolare una risposta altrettanto forte nei genitori.

3. Genitore Autorevole
Lo stile genitoriale autorevole è quello in equilibrio tra il controllo e l’affetto. Il genitore autorevole incoraggia il dialogo, condivide con il figlio il ragionamento alla base delle regole che dà e sollecita le sue obiezioni quando si rifiuta di seguire le regole stesse. Così facendo fa rispettare le regole, con fermezza, ma senza imposizioni. Sia l’autonomia che la disciplina vengono valorizzate. Di conseguenza il genitore autorevole esercita fermezza e controllo nella gestione dei disaccordi con i figli, facendo comunque, sentire loro che sono importanti. Egli mantiene la propria posizione di adulto, ma riconosce gli interessi individuali e i desideri del figlio.

Come diventare un genitore autorevole?

Lo stile genitoriale autorevole è quello che permette di dare un giusto modello ai figli e che consente loro di crescere in equilibrio tra il sentirsi accettato e amato e l’avere delle regole fisse e coerenti che permettono di autoregolarsi e sentirsi al sicuro.
Alcune azioni concrete che si possono fare per imparare a usare uno stile autorevole sono:

  • Mantenere aperto un dialogo con i figli, mostrando fermezza nel dare delle regole, ma restando aperti alla discussione critica e alla condivisione delle ragioni alla base delle decisioni prese;
  • Consentire loro di vivere anche dei fallimenti, perché solo in questo modo possono imparare ad affrontare le difficoltà e a trovare delle soluzioni da soli;
  • Rafforzare i loro punti di forza per prepararli ai problemi del mondo reale;
  • Insegnare loro la pazienza coinvolgendoli in progetti che richiedano tempo per ricevere una gratificazione;
  • Insegnare loro che la vita è fatta anche di scelte e compromessi, non si può ottenere tutto e ci sono delle regole da rispettare;
  • Responsabilizzarli sul fare delle attività in autonomia;
  • Celebrare progressi che vanno verso l’autonomia e la responsabilità;
  • Dare loro delle regole chiare ed essere coerenti nel farle rispettare.

In particolare, dare regole con uno stile autorevole significa esprimere le regole:

    • attraverso un elenco di priorità e di flessibilità e che ne contenga un numero limitato;
    • in modo prevalentemente positivo, con meno divieti e più permessi;
    • con dolcezza, fermezza e sintesi, senza attribuzioni negative sul bambino;
    • fornendo indicazioni concrete e non concetti astratti. Ad esempio: -“Rispetta la nonna!” è un concetto astratto. Cosa significa infatti rispetto? Dire invece: “Quando arriva la nonna, aprile la porta e falla accomodare” fornisce al bambino un esempio concreto di cosa può significare la parola rispetto. Oppure: “Tieni in ordine la stanza”. Cosa significa ordine? Meglio piuttosto dire :”Quando hai finito di giocare, metti i giocattoli nella scatola…”.

Per approfondimento vedi link articolo Genitori e figli: le regole del gioco.

In conclusione, come detto prima, il genitore perfetto non esiste, ma sicuramente esistono genitori più attenti ai bisogni dei propri figli, disposti a crescere e a migliorarsi per i propri figli e con i propri figli. Per un genitore è di fondamentale importanza riuscire a favorire nel figlio non solo uno sviluppo adeguato sul piano fisico e cognitivo ma anche su quello emotivo e sociale. Madre e padre rappresentano per i figli dei modelli a cui ispirarsi e in quest’ottica un aspetto che va assolutamente curato è la modalità di relazione con loro, per permettere loro di diventare adulti e sapere costruire delle relazioni future positive.

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