Cos’è il Metodo di Studio? Il nostro esperto risponde

Oggi intervistiamo Riccardo, uno dei professionisti che lavorano quotidianamente a Centro Archè, che segue con impegno e passione i percorsi sul Metodo di Studio.

Riccardo, cosa significa per te “Metodo di Studio”?

Quando penso al Metodo di Studio mi viene subito in mente un paragone: la cucina, che ormai va tanto di moda. Per uno studente, avere un Metodo è come per un cuoco l’aver fatto un corso di cucina o l’aver lavorato fianco a fianco ad un importante professionista del settore. Solo chi ha avuto una di queste due esperienze ha maggiore possibilità di diventare un vero chef. Tutti gli altri possono essere bravi, imparare a destreggiarsi come meglio possono o riuscire a sopravvivere con i piatti che sono riusciti a preparare alla buona.

Il Metodo di Studio è per me quel valore aggiunto che un ragazzo può sfruttare per raggiungere il successo, sia nella scuola che nella sfera professionale e nella vita. Tutto in fondo è apprendimento.

Per te quali sono gli aspetti importanti da tenere presente nei percorsi sul Metodo di Studio?

Prima di tutto è importante la relazione con il ragazzo. Ascoltarlo, capirlo costruire un rapporto positivo e di fiducia con lui è fondamentale. Il Metodo di Studio non è una semplice strategia da insegnare, ma un vero e proprio strumento da costruire assieme, valorizzndo le risorse e le abilità di ogni singola persona.

L’altro aspetto che prendo in considerazione è quello di riconoscere nel ragazzo non solo le difficoltà e i punti di debolezza, ma anche le sue abilità e i suoi punti di forza, non necessariamente legati alla sfera scolastica.

Spesso, i ragazzi in diversi contesti e con altre persone, possono far emergere capacità e conoscenze che semplicemente non sanno come sfruttare a scuola.

Infine avere una visione globale della persona è ciò che mi permette di guidare i ragazzi ad integrare e valorizzare tutte le loro potenzialità anche nell’ambito scolastico.

In che cosa un percorso sul Metodo di Studio è diverso da una classica ripetizione?

La grande differenza, per me, sta nel focus che si ha. In una ripetizione, il focus è quello di far capire e memorizzare un argomento al ragazzo. A cambiare sono le informazioni e la modalità in cui queste sono spiegate. In un percorso sul Metodo di Studio il cambiamento lo fa il ragazzo. A modificarsi è la struttura del pensiero e la consapevolezza di sé e del proprio modo di apprendere. Nelle ripetizioni la figura di riferimento si potrebbe paragonare ad un “istruttore”, io, come professionista, mi ritengo più come un “facilitatore”, che monitora il percorso di ciascun ragazzo per accompagnarlo all’autonomia.

Quali sono i valori che ti guidano nel tuo lavoro?

Il principio di base a cui penso sempre è “Tutti possono arrivare dove desiderano”. Cioè tutti ce la possono fare! Quando lavoro con un ragazzo non perdo mai di vista questa prospettiva e mi impegno perché ciascuno arrivi a riconoscere che, se vuole, con le giuste strategie, può realizzare i suoi desideri sfruttando le sue forze.

Vedere la soddisfazione negli occhi dei ragazzi e dei genitori è la più grande motivazione per me per nel fare questo lavoro.

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